Discorso di Giuseppe Pernigo

Gentili Signore e Signori, Signor Ministro, Professori,

permettetemi, innanzi tutto, di dire due parole sulla Fondazione Giorgio Zanotto.

 La Fondazione, nata il 24 ottobre 2001 per volontà dei soci fondatori e cioè la famiglia Zanotto, il Banco Popolare di Verona e Novara e la Società Cattolica di Assicurazione, ispirandosi agli ideali di Giorgio Zanotto e promuovendone il pensiero e l'opera, si pone come soggetto promotore di attività culturali, sociali e scientifiche per lo sviluppo del capitale intellettuale di Verona e del suo territorio. La Fondazione rivolge pertanto una particolare attenzione alla promozione di studi per lo sviluppo economico – sociale del territorio veronese e per la crescita della conoscenza e della preparazione di quanti possano svolgere le proprie attività nelle istituzioni pubbliche, nelle istituzioni economiche e finanziarie e nelle opere cattoliche. Tutte le iniziative che la  Fondazione propone e realizza intendono perseguire linee guida ben precise, che ne evidenziano le caratteristiche distintive in coerenza con la sua missione e cioè:

  • da un lato, favorire il buon governo della cosa pubblica e la crescita del capitale intellettuale di Verona attraverso interventi rivolti alla ricerca scientifica, alla cultura, allo sviluppo sociale, economico-finanziario e amministrativo delle istituzioni, così come la promozione e il sostegno anche di altre iniziative di interesse generale sempre rivolte allo sviluppo di Verona;
  • dall'altro, favorire l'affermazione di giovani talenti in grado di accrescere con la loro presenza e professionalità il patrimonio e la ricchezza di valori del territorio veronese.

 Vorrei ora dedicare un piccolo pensiero personale a Giorgio Zanotto e dire che, secondo il mio punto di vista, nel pensiero e nelle opere di Giorgio Zanotto vi sono delle pratiche che hanno valore anche per l'oggi. La capacità creativa, il coraggio di rischiare, il legame con idealità forti, l'amore per la sua città, per le persone, così come il tenere insieme valori, desideri e buona impresa, costituiscono un'eredità preziosa ed importante che Giorgio Zanotto ci ha lasciato e che noi oggi ci sentiamo, anche attraverso le iniziative della Fondazione, di riproporre.

 L'itinerario di Giorgio Zanotto è facilmente leggibile, in modo semplice attraverso le impronte incancellabili lasciate in un percorso spirituale, umano e politico esemplare, nella sua originalità e diversità, fuori da ristretti ambiti provinciali o regionali, e che ancor oggi emerge come proposta di un modo di essere valido ed attuale. Si tratta di un approccio alla vita in cui il successo non è certo notorietà ed apparenza, ma perseguire ideali e obiettivi con passione cercando di rimanere sempre se stessi. Si tratta di un approccio alla vita in cui il potere non è certo vocazione al comando e alla sopraffazione, ma straordinaria opportunità di servizio per influenzare con la propria presenza e la propria azione decisioni e scelte. Si tratta di un approccio alla vita in cui la ricchezza non è solo quella legata al denaro, all'accumulo di beni, ma piuttosto quella che è in noi, che si entusiasma di fronte alla bellezza, che ci fa sorridere, che ci rende ottimisti, responsabili, che ci fa essere ricchi di amore, sensibili alla cultura e all'impegno.

 Il messaggio, a mio avviso, che mi sentirei di rivolgere ai più giovani, è che consenso, potere, ricchezza, successo, difficilmente si possono raggiungere perseguendoli come obiettivi specifici di vita, ma, semmai, emergono come risultante gratuita di valori espressi dalla persona nell'agire pratico quotidiano, ponendosi obiettivi sfidanti, con una scala di valori che privilegia l'onestà, l'essere all'avere, l'impegno, lo studio, l'applicazione, l'ottimismo e l'amore per la vita.

 Giorgio Zanotto ci ha dato una grande lezione, dimostrando che si può avere successo anche restando normali, facendo ogni giorno con impegno e passione il nostro dovere.

 Grazie dell'attenzione.