Certificazione Etica dello Sport

 

SPES – STUDIO PER L'ETICA NELLO SPORT

Ricerca sui comportamenti e sui valori etici nello sport

«…Io credo che faccia certamente parte dell'educazione al senso sociale dei figli anche il rendere loro desiderabile lottare. È già formativo, sotto questo aspetto, educarli a uno sport agonistico: vi imparano la lealtà e il dominio di sé, la forza non solo fisica ma anche della volontà, e la tensione verso un risultato …». (Giorgio Zanotto, L'educazione dei figli al senso sociale)

PARTIRE DALLA VITA NARRATA
Il mondo dello sport è attraversato oggi da un processo di profondo mutamento, che si può riassumere nella tendenza al professionismo e nell'esasperazione delle prestazioni atletiche. . La trasformazione dello sport da attività dilettantistica a professionistica, nonché talune logiche di mercato, sta introducendo mutamenti anche nell'etica.
Oggi, il mondo dello sport è investito da un processo di trasformazione profonda che lo sta portando da una pratica volontaristico/dilettante a una di carattere tecnico/professionistico: la prestazione gratuita dello sportivo dilettante cede il passo a quella pagata dello sportivo professionista, l'organizzazione su base volontaristica è sostituita da quella fondata su competenze tecniche e professionali e a fianco dell'etica inclusiva della mutualità si affianca quella competitiva degli affari.
Le forze trainanti, è noto, sono quelle legate ai media. Il fatto che lo sport richieda che la prestazione sportiva, in genere sotto forma di gara, avvenga in pubblico, fa sì che detta prestazione possa essere trasformata dai media in spettacolo, con gli ingenti interessi economici ad esso associati: diritti televisivi, pubblicità, ecc. e conseguenti ricadute economiche, talora anche consistenti, sul mondo dello sport. In questo contesto, l'etica della lealtà è sottoposta a forti tensioni. Nondimeno la sua sopravvivenza è essenziale per quella dell'intero mondo sportivo e dei valori che esso trasmette.
Partendo da queste considerazioni, la Fondazione Giorgio Zanotto di Verona, particolarmente attenta anche all'educazione attraverso lo sport, e la Fondazione "Unione Sportiva Petrarca" di Padova, da oltre 100 anni impegnata nell'educazione attraverso lo sport, hanno avvertito la necessità di pensare, progettare e realizzare un Ente deputato alla "Certificazione Etica dello Sport".
Si è deciso, quindi, di partire dalla lettura profonda del vissuto – dalla vita narrata – degli attori stessi dello sport, attivando una ricerca – finanziata dalla Fondazione Giorgio Zanotto e realizzata dalla Fondazione ERILL di Verona (dr.ssa Stefania Bergamini, prof. Beniamino Benato) – che puntasse a riconoscere i valori etici e comportamentali di base da utilizzare a supporto di un Protocollo di Certificazione Etica dello Sport.

RICERCA "SPES": METODO E ANALISI
Interviste narrative – La ricerca (condotta secondo la metodologia qualitativa) ha raccolto e analizzate interviste (15) di tipo narrativo ad atleti, dirigenti sportivi, allenatori e medici sportivi. Tra loro ci sono anche campioni olimpici provenienti dall'area veneta (Verona, Padova e Treviso).
Metodo di lavoro – La ricerca procede nella raccolta delle interviste secondo i criteri del "campionamento teorico", per cui si procede nella formazione del campione con il criterio della massima differenza, ovvero si cerca che il caso successivo sia quanto più possibile differente da quello precedente.
Analisi e interpretazione – Dopo la registrazione, la trascrizione letterale e la scomposizione del testo in unità di significato elementari, ovvero in brevi frasi o spezzoni di frase, che consentono di mettere in rilievo ripetizioni di termini e concetti, temi ricorrenti, si passa  all'analisi vera e propria del testo che porta all'individuazione delle categorie più significative al fine della comprensione degli aspetti sociali, non contingenti, presenti nel testo. In questo processo, particolare cura viene posta a categorizzare per via di astrazione fino a riconoscere le categorie assiali presenti nel testo narrato.

LE PRINCIPALI CATEGORIE ASSIALI EMERSE DALLA RICERCA

Lealtà – Alla base del comportamento sportivo c'è una sorta di tacito patto di lealtà che lega tutti i soggetti che a vario titolo compongono il variegato mondo dello sport. Al di fuori di questo patto non c'è situazione o evento sportivo, non c'è sport.
Il rispetto di sé – La lealtà comincia da sé stessi. L'impegno con se stessi è la precondizione per il miglioramento continuo delle proprie prestazioni e per conseguire una preparazione adeguata alla situazione di gara. La motivazione all'impegno si alimenta della consapevolezza che il miglioramento continuo delle proprie prestazioni è conseguenza di un lavoro di preparazione atletica svolto a regola d'arte, attraverso prove, verifiche e misure nei vari aspetti che riguardano la specialità sportiva praticata. Il miglioramento è frutto di una valutazione oggettiva, di cui occorre "lealmente" prendere atto.
Il doping mina il patto di lealtà verso sé stessi e verso l'altro,  il rispetto delle regole, che dà significato alla gara, al confronto sportivo.
Il rispetto dell'altro – Lo sport aiuta a relazionarsi con gli altri e a comprendere che nella vita non si hanno nemici, ma avversari. Lo sport è un costruttore di capitale sociale di qualità.
Lo sport, inoltre, è un potente strumento di integrazione sociale, soprattutto per persone disabili, cui offre la possibilità di realizzare una "grande qualità di vita", in relazione alla disabilità sofferta.
Sport palestra di vita – Lo sport aiuta a crescere con gradualità e a rispettare le regole. La preparazione del gesto atletico richiede attenzione e lavoro. Lo sport matura la cultura del lavoro su di sé per produrre un risultato, il miglioramento delle proprie prestazioni atletiche.
Facendo attività sportiva si impara  a) a vincere e a perdere; b) a convivere con gli altri; c) il sacrificio; d) a essere misurati e moderati.
Il gioco di squadra – Lo sport insegna a lavorare in squadra. Lo sport costituisce un mondo sociale unico, per vari aspetti a sé stante, che viene vissuto dagli atleti come una forma privilegiata di esperienza. La rilevanza sociale dello sport chiede a tutti gli attori coinvolti di attivare e costruire relazioni sinergiche finalizzate a svolgere con consapevolezza e responsabilità il ruolo educativo e sociale che le investe.

COS'È IL "BOLLINO BLU DELLO SPORT"

La "Certificazione etica dello sport" è una sorta di "bollino blu" da rilasciarsi a soggetti organizzati (associazioni/società/centri sportivi, club, scuole, ecc.) e/o a qualificate ricorrenti iniziative in ambito sportivo che rispondano/ valorizzano principi etici fondanti. Essa garantisce: a) la genuinità dei valori promossi nello sport; b) la reputazione degli "operatori sportivi"; c) la salvaguardia di un processo formativo integrale per l'uomo attraverso lo sport. 

PERCHÈ UNA "CERTIFICAZIONE ETICA DELLO SPORT"

In Europa si avverte l'esigenza di affrontare le degenerazioni dello sport (violenza, doping, corruzioni, successo a qualsiasi costo, ecc.) con una intensa azione formativa ispirata ai valori etici dello sport.
Ricoprire e affermare tali valori (rispetto delle regole, spirito di sacrificio, socializzazione, perseguimento di un obiettivo, ecc.) collegandoli a quelli tipici della pratica sportiva (prontezza di riflessi, capacità di prevenire, visione del risultato, diletto e passione, ecc.) significa puntare a formare uomini, oltre che campioni, così da realizzare quel motto – che ripeteva frequentemente Memo Geremia, l'uomo degli undici scudetti del Petrarca Rugby – "Quel che conta è non perdere nella vita".

DA DOVE NASCE IL PROGETTO

La Fondazione "Unione Sportiva Petrarca", da quasi cento anni impegnata con la Compagnia di Gesú in Padova a formare i giovani nello sport e attraverso lo sport, (conseguendo con il nome "Petrarca" risultati prestigiosi in varie discipline sportive con medaglie olimpiche conquistate da atleti ora ottimi professionisti e cittadini ) opera nella convinzione che solo attraverso una formazione d'eccellenza anche sportiva (che partendo dagli addetti coinvolga nel tempo spettatori ed opinione pubblica) sia possibile servire il bene comune e formare la persona nella sua integralità (corpo, anima, mente).

Dopo aver realizzato il Progetto Europeo "EISE – Excellence In Sport and Education" (premiato dall'Unione Europea nel 2004 – Anno Europeo dello Sport) che ha visto la Regione Veneto coinvolta in prima fila con dieci partner europei nella consapevolezza che si possa conseguire l'eccellenza sia nello sport sia nella formazione culturale e professionale degli atleti-studenti), in attuazione del "Protocollo d'impegno EISE, ha avviato corsi, seminari, incontri di sensibilizzazione per docenti di Educazione Fisica, Allenatori, Accompagnatori e insieme alla Fondazione Giorgio Zanotto di Verona ha sviluppato il Progetto "Certificazione Etica dello Sport".

La prima fase del Progetto "Certificazione Etica dello Sport" è stata dedicata a una ricerca sociologica – commissionata alla Fondazione Erill di Verona – per far emergere i valori assiali sui quali fondare tale istituzione certificatrice: si è partiti da una rilettura profonda dell'esperienza sportiva "narrata" di alcuni protagonisti di eccellenza (atleti, preparatori atletici) del mondo dello sport. E oggi ne vengono presentati i risultati.

COME SI SVILUPPERA' LA SECONDA FASE DEL PROGETTO

Le tappe successive, che vedranno il coinvolgimento e la collaborazione del mondo universitario (Padova e Verona), nonché il sostegno del mondo imprenditoriale – singole imprese e associazioni (Ucid, …), saranno: 1) definizione dell'identità giuridica e dei contenuti operativi dell'Ente certificatore; 2) attivazione di convenzioni istituzionali a livello nazionale ed europeo tese a collegare e a privilegiare la sinergia tra momento atletico e momento scolastico professionale; 3) accompagnamento del mondo sportivo ad affrontare il salto di qualità rappresentato dalla Certificazione. Alla Regione Veneto, partner fondamentale nel Progetto, spetta il ruolo di referente istituzionale, anche sotto il profilo delle risorse, dei supporti e degli indirizzi consequenziali, nonché di garante dell'integrazione sociale e interculturale che proprio attraverso lo sport si può ottenere.

leggi la seconda parte del progetto