Ricerca sulla Fibrosi Cistica (2006)

La collaborazione con la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica dell’Azienda Ospedaliera di Verona ha portato invece all’adozione di un progetto (#6/2004) per individuare se le persone con iperossaluria e ipocitraturia che formano calcoli renali calcarei rappresentano un nuovo disordine correlato alla fibrosi cistica. Poiché infatti nei malati di fibrosi cistica esiste una tendenza a formare particolari calcoli renali, questa ricerca mira a scoprire se le persone senza apparente fibrosi cistica, ma con tendenza a formare calcoli, in presenza di eliminazione eccessiva di ossalati e scarsa di citrati, non possano avere una forma mite e atipica della malattia.

«Quando, tramite la Dr.ssa Aldrighetti e la Dr.ssa Milanesi, siamo stati coinvolti sul tema di questa terribile malattia genetica così diffusa, che, il più delle volte, genitori ignari portatori sani di un tratto genetico alterato trasmettono ai figli, e toccando da vicino le terribili conseguenze invalidanti del procedere della malattia per quanti la vivono e la prostrazione quotidiana per chi sta loro accanto, abbiamo subito pensato al come poter in qualche modo dare il nostro piccolo contributo alla ricerca.
La Fondazione Giorgio Zanotto è intervenuta quindi con il sostegno ad un progetto che nello specifico mira ad accertare, visto la tendenza dei malati di Fibrosi Cistica a formare particolari calcoli renali, se persone senza apparente Fibrosi Cistica, ma con tendenza a formare questi calcoli, non possano avere una forma mite e atipica della malattia.
La Fondazione, che nella propria missione prevede anche il sostegno di iniziative scientifiche rivolte allo studio per la risoluzione di problemi importanti riguardanti la salute e la solidarietà verso chi ne è afflitto e in qualche modo coinvolto, ben volentieri ha aderito all’iniziativa posta in essere dalla meritoria e lodevole Fondazione Fibrosi Cistica “Adotta un progetto”. Il team di progetto poi, come previsto dal nostro statuto, opera proprio a Verona coinvolgendo il Dipartimento di Scienze biomediche e chirurgiche ed il Dipartimento di biologia e genetica dell’Università di Verona» (dott. Giuseppe Pernigo).